Biblioteca Braille e ludoteca Stefano Riccio Presso Istituto per bambini non vedenti “Père Bernard Moegle” ad Abomey

La proposta di un’amica speciale, Fabiana Sciarelli, di realizzare una ludoteca in un villaggio del Benin, che portasse il nome di Stefano, carissimo amico di tutti noi mancato troppo presto; l’incontro, avvenuto pochi giorni dopo, con pere Yves, padre camilliano, che ci parla con dolore del dramma della cecità in Africa e delle difficoltà che vive l’Institut Des Aveugles di Abomey Père Bernard MOEGLE; la porta spalancata dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICIN) di Napoli. Questi gli ingredienti di una meravigliosa opera, finalizzata a donare il gioco e l’istruzione ad una comunità di ragazzi straordinari che vivono in un contesto culturale in cui l’handicap è motivo di esclusione ed emarginazione sociale. Ci siamo, da subito, con Fabiana, innamorati di questo progetto ma per realizzarlo avevamo bisogno di competenze specifiche che non possedevamo e, per questo ci siamo rivolti a Mario Mirabile, presidente dell’UICIN che, insieme agli altri straordinari amici Mimmo, Enrico e Silvana, ha abbracciato il progetto con quella forza e quella passione che vengono dalla condivisione, aiutandoci nel realizzare gli acquisti del materiale tiflodidattico, dei libri in braille, degli audiolibri, dei PC, dei giochi, e regalandoci due meravigliose cene al buio. Grazie alla preziosa collaborazione del padre camilliano Armand, subentrato come responsabile in loco, in tempi rapidi l’edificio che ospita la ludo-biblioteca è stato completamente ristrutturato, per accogliere la sala multimediale, la sala giochi e la sala lettura Stefano Riccio. L’inaugurazione, avvenuta nel corso della 25esima missione, il 2 dicembre 2019, è stata densa di emozioni, con una cerimonia solenne di taglio del nastro e benedizione della ludo-biblioteca, alla presenza del Vescovo Eugene…, dei Padri Camilliani (pere Armand), Diocesani e della Caritas, con la partecipazione attiva alla messa di tutti i ragazzi non vedenti con cori e letture (in braille). I ragazzi hanno organizzato nel pomeriggio una festa con uno spettacolo toccante con al centro il tema della cecità, ed hanno cantato e danzato con noi tutto il pomeriggio. È in quel momento che è nata l’idea del progetto “sala musica” ma, questa è un’altra storia.